suzione del pollice

Perché i bambini si ciucciano il dito?

Il gesto di succhiare il dito è una fase comune dello sviluppo infantile che, sebbene possa destare preoccupazioni nei genitori, ha radici molto più profonde di quanto si possa pensare.

Noi di Nido Scuola Clorofilla, asilo nido e scuola dell’infanzia a Milano, vogliamo condividere con voi, genitori, informazioni approfondite su questa pratica.

Perché i bambini si ciucciano il dito?

La suzione del pollice nei più piccoli spesso è collegata a un senso di sicurezza. È una consolazione, una coccola che li aiuta a fronteggiare situazioni di stress, incertezza o stanchezza.

Succhiare il dito può essere anche un modo per conciliare il sonno e rassicurarsi in momenti di transizione tra veglia e riposo.

La Fase di Sviluppo

Spesso, questa pratica rientra nella fase di auto-regolazione. I bambini, succhiando il dito, imparano a gestire le proprie emozioni e a trovare un equilibrio interno.

Questo gesto contribuisce allo sviluppo della coordinazione motoria, in particolare del movimento della lingua e della bocca.

Cosa può indicare?

In alcuni casi, il ciucciare il dito potrebbe essere un segnale di stress o noia. Monitorare i momenti in cui si verifica può fornire preziosi spunti per comprendere le emozioni del bambino.

Durante la fase della dentizione, il ciucciare il dito può alleviare il fastidio gengivale, offrendo un sollievo momentaneo.

Come gestire questo comportamento?

Per un genitore offrire supporto e comprensione è fondamentale. Comunicare con il bambino e cercare di comprendere le sue emozioni può essere un valido aiuto.

In alcuni casi, limitare gradualmente il tempo dedicato al ciucciar il dito può essere un passo positivo, incoraggiando altre attività consolatorie.

La pratica di succhiare il dito può essere una fase transitoria, ma se desiderate maggiori consigli o sostegno per comprendere meglio questo comportamento, siamo qui per aiutarvi. Organizziamo periodicamente corsi per genitori presso il nostro asilo di Milano, dove potrai confrontarti con esperti del mondo neonatale.